di Bentley Giulio Garofalo, 3E

Qual è lo scopo di una relazione di laboratorio?

Ha l’obiettivo di sviluppare, in particolare, capacità di rielaborazione, di interpretazione e di valutazione del lavoro, permette di ripercorrere e rivedere criticamente l’iter procedurale, di individuare il significato delle singole fasi, di evidenziare eventuali errori commessi e di correlare la parte teorica a quella specifica di laboratorio.

Si configura quindi come uno strumento che può consentire la verifica e quindi la valutazione personale e collettiva del lavoro sperimentale effettuato.
Lo schema da seguire per la redazione di una buona relazione di laboratorio è piuttosto rigido ed è adottato
dall’intera comunità scientifica. Lo schema che viene proposto vuole soprattutto essere una traccia per gli studenti che devono relazionare sulle loro attività svolte nei laboratori di Biologia, Chimica e Fisica, ma si addice anche a laureandi in procinto di scrivere una tesi sperimentale ed a chiunque abbia esigenza di presentare con rigore scientifico le proprie ricerche.

Tale traccia prevede che ogni lavoro venga presentato suddiviso in sezioni  con una determinata sequenza; tuttavia è ammessa, nel rispetto di tale sequenza espositiva, l’unificazione di alcune sezioni.

Per esempio, è possibile riportare i risultati e la loro discussione in una sezione unica, così come lo scopo dell’esperienza può essere inglobato nella parte introduttiva. Non è raro, inoltre, trovare in molte pubblicazioni l’intestazione unica: “Materiali e metodi”,  piuttosto che due sezioni distinte.
Ogni sezione della relazione che compare dopo il titolo dovrebbe avere un’intestazione.

Lo schema proposto ha il compito di illustrare brevemente quali devono essere i contenuti di ogni sezione e come questi devono essere convenzionalmente riportati.

Il titolo
Deve indicare in termini generali, ma chiaramente, l’oggetto della relazione.
Il titolo è una presentazione del problema studiato. Dovrebbe contenere le parole chiave che indicano le
informazioni che il lettore troverà nel testo.
Nel caso di un lavoro di una certa rilevanza, una tesi per esempio, il titolo dovrebbe essere riportato in un’apposita pagina di copertina che includa inoltre il nome dell’autore o degli autori, quello del proprio o dei
propri insegnanti e la data. Per una relazione scolastica è sufficiente che quanto sopra venga riportato in modo
chiaro e all’inizio del lavoro.

Lo scopo
Deve esprimere chiaramente le finalità del lavoro svolto fornendo, insieme al titolo, una presentazione completa
dell’attività svolta.

INTRODUZIONE:
L’introduzione è la sezione dove riportare tutte le notizie necessarie per poter eseguire l’esperienza. In
particolare, devono essere precisati i concetti teorici generali relativi all’argomento trattato. Essa deve inoltre
spiegare, sulla base dei concetti riportati, le motivazioni che hanno orientato verso quella particolare ricerca.

PRINCIPIO DEL METODO:
È necessario indicare precisamente il principio su cui si basa la tecnica utilizzata, mostrando di aver compreso
come si può arrivare al risultato desiderato. Questa parte fondamentale della relazione può occuparsi:
-del principio della tecnica usata, inteso come spiegazione del modo con cui essa si presta a risolvere le
esigenze del lavoro;
-del principio di funzionamento dello strumento utilizzato.

MATERIALI:
I materiali utilizzati devono essere elencati in colonna e divisi per voci principali:
-vetreria e/o attrezzatura di consumo (indicati per numero, materiale di costituzione, capacità, dimensioni ecc.);
-reagenti (indicati per quantità, stato fisico, eventuali concentrazione e procedura di preparazione se non già specificate in Metodica);
-strumenti (indicati per marca e modello).

 

RISULTATI:
In questa sezione finiscono gli esiti sperimentali ottenuti in una forma organizzata e leggibile, siano essi
semplici osservazioni oppure dati di tipo qualitativo e/o quantitativo.
Si elencano qui di seguito alcune regole su come esprimere i risultati:
-i dati numerici sono espressi solitamente in tabelle;
-le tabelle sono solitamente tradotte in grafici;
-i grafici e le illustrazioni (non le tabelle) sono denominati “figura”;
-le Tabelle e le figure dovrebbero essere numerate in modo da essere richiamate nel testo;
-tutte le tabelle e figure devono avere titoli che le descrivano.
Qualora siano presenti dei calcoli, è necessario riportarli con chiarezza nell’ordine in cui sono stati eseguiti per
svolgere correttamente il lavoro, ricordandosi di:
-indicare sempre tutte le unità di misura e le eventuali trasformazioni eseguite;
-trascrivere i calcoli eseguiti collettivamente
-fornire, evidenziandolo, un risultato finale comprensibile ed in accordo con lo scopo prefissato.
Oltre alle tabelle ed alle figure, la sezione di risultati dovrebbe includere un breve paragrafo che attiri
l’attenzione del lettore sulle parti importanti dei dati. Tuttavia, le spiegazioni e le interpretazioni dei risultati
sono di competenza della sezione: Discussione, a meno che non si decida di inglobarla alla precedente.

DISCUSSIONE:
In questa sezione vengono interpretati i risultati, ne viene spiegata l’importanza e si discutono anche tutti gli
eventuali limiti dei metodi e/o del disegno sperimentale adottato.
Come si può intuire, quella della discussione dei risultati è la sezione più difficile da scrivere. Eppure, per un
insegnante, questa è anche la sezione più importante della relazione perché mostra se è stata compresa
l’esperienza.

CONCLUSIONI:
Possono essere accennate in tre sezioni della relazione: l’introduzione, la discussione e la conclusione,
ma devono essere indicate per esteso soltanto nella conclusione.
Dovrebbero essere un riassunto, ripetendo i risultati significativi dell’esperimento senza riportare però
nuove informazioni.
Devono essere intese anche come momento per suggerire spunti per ulteriori approfondimenti o per
nuove esperienze.
Non sempre richiedono di essere trattate come sezione a parte, ma possono infatti anche chiudere la
sezione relativa alla discussione dei risultati.

Per una sintesi dei punti fondamentali, consulta qui la mia presentazione multimediale:   RELAZIONE DI LABORATORIO DI CHIMICA: CALCOLO DELLA DENSITA’ E CURVE DI DENSITA’