di Giovanni Porceddu, Chiara Bottino, Aurora Borriello, Emma Riciputi, Chiara Guatelli, Alessia Grandicelli, Emanuela Gasperini, Edoardo Malfettani, Linda Manni, Lorenzo Pittaluga, 3B.

Dopo Bari, Roma e Milano, l’iniziativa Campbus del Corriere Della Sera è arrivata a Genova, al Liceo D’Oria, dal 21 al 25 di ottobre.

Il progetto ha coinvolto diverse classi in molte attività, fra mattino e pomeriggio, in un’unica direzione: la tecnologia e il suo utilizzo nella didattica in aula.

Le classi 3B e 3D, dell’indirizzo umanistico, durante l’intera settimana, hanno svolto attività di PCTO. La sezione B è stata la classe “incubatore” di tecnologia, spettatrice e parte attiva di lezioni di didattica digitale con esperti del settore.

Lo scopo dell’attività è stato informare gli studenti riguardo all’importanza delle nuove tecnologie che al giorno d’oggi vedono come protagonista l’intelligenza artificiale e formare all’utilizzo di quest’ultima.

LE ATTIVITA’ GIORNATA PER GIORNATA

Lunedì una collaboratrice di Google ci ha parlato di workspace. Dopo una spiegazione sull’intelligenza artificiale e i suoi usi ha presentato Gemini,  un chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa e sull’apprendimento automatico sviluppato da Google con il quale abbiamo creato una presentazione sull’IA.

L’IA è un programma (un chatbot), nato intorno agli anni ’50, che raccoglie migliaia di informazioni e dati provenienti da tutto il mondo e aiuta l’uomo a svolgere i suoi lavori. Viene usata dagli assistenti virtuali, ad esempio Siri e Alexa, ma anche da app come Spotify e Apple Music per scegliere la musica consigliata. La classe ha anche chiesto a Gemini i rischi del suo utilizzo e il software di Google ha risposto con vari esempi. Uno di questi è la probabile perdita di posti di lavoro. Altre professioni, come quelle degli insegnanti, dei medici e degli autisti, potrebbero invece cambiare.

In questi anni gli studiosi stanno cercando  programmi che possano aiutare i medici a diagnosticare malattie e i ragazzi di Leonardo  hanno presentato proprio uno di questi sistemi. Hanno spiegato il loro progetto in maniera tecnica e precisa.

Martedì abbiamo assistito all’incontro con alcuni rappresentati inviati da Eni, che hanno spiegato alla classe che la loro è un’azienda italiana attiva principalmente nel settore dell’energia e del petrolio. Hanno poi fatto una breve introduzione sull’intelligenza artificiale e i suoi usi. In seguito abbiamo formato dei gruppi e gli esperti ci hanno sottoposto diversi problemi, come la dispersione scolastica. Successivamente, divisi in gruppi da sei persone, abbiamo dovuto creare un’applicazione che aiutasse le persone che si sentivano toccate da queste difficoltà. Per realizzare l’app abbiamo usato l’intelligenza artificiale, in particolare Google Gemini. Tutti i gruppi hanno poi presentato la propria app cercando di essere il più professionali possibile.

La classe 3B al lavoro

Il giorno seguente le Maestre a Cubetti, insegnanti rappresentanti del gruppo Acer che utilizzano il videogioco Minecraft come metodo di apprendimento per i ragazzi, ci hanno consegnato un computer da usare in coppia e richiesto di costruire la Lanterna di Genova cercando di essere i più fedeli possibile all’originale. Dopo averci fornito svariate informazioni storiche sul faro di Genova, ci hanno consegnato una scheda con le misure da rispettare nell’attività di costruzione. Abbiamo avuto a disposizione due ore per terminare la Lanterna, anche se ci era già stata anticipata la difficoltà del completarla in così poco tempo. Infatti solo un gruppo ha portato a termine il lavoro.

In seguito all’attività con Acer siamo passati a quella con PagoPA, un sistema di pagamento utilizzato per semplificare i versamenti. Anch’essa richiedeva di elaborare una start up. A differenza di Eni questa si basava sul problema della gestione del denaro. Gli esperti ci hanno dato la possibilità di realizzare delle interviste per elaborare un sondaggio, che abbiamo poi utilizzato per sviluppare un’applicazione che risolvesse il problema che ci avevano sottoposto. Ogni gruppo ha poi presentato il lavoro alla classe.

Giovedì abbiamo incontrato le collaboratrici Silvia ed Emanuela dell’IIT. Silvia si occupa dello studio della percezione dei non vedenti e degli ipovedenti e ci ha permesso di capire come vivono le persone affette da queste disabilità. Emanuela invece ci ha parlato della biorobotica, cioè la scienza che costruisce robot attraverso lo studio della natura. Abbiamo visto, ad esempio, delle strutture che copiano la forma del tentacolo del polpo. La prima attività è stata molto interattiva anche grazie ai giochi proposti, mentre la seconda è risultata un po’ più pesante a causa della lunga spiegazione.

L’ultimo giorno a parlare per l’azienda Mr. Digital c’era la professoressa Chiara, la quale ci ha mostrato l’app BricksLab e, dopo averci diviso in due macro gruppi, ci ha assegnato delle date corrispondenti a numeri di giornali del Corriere della Sera e il nostro compito era quello di elencare le caratteristiche delle prime pagine. Alla presentazione dei nostri lavori era presente anche un giornalista del Corriere, Federico Cella. L’ultima attività, ovvero quella di Cicap, ci è stata presentata dall’assistente Luca, il quale ci ha mostrato varie tabelle statistiche usate da diversi giornali. Ci ha anche aiutato a riconoscere le fake news attraverso un volantino creato appositamente dalla sua società e ci ha mostrato una tabella riguardante il riscaldamento globale dal 1900 al 2000. Nonostante la lezione sia stata molto breve, Luca ha spiegato con leggerezza argomenti che potrebbero risultare più pesanti se non spiegati in maniera adeguata.

 

LA VISITA AL BUS

Campbus in sosta davanti al Liceo d’Oria

Giovedì, dopo quattro giorni di intensa e stimolante attività nelle aule e nei laboratori della scuola, Roberto Ricchitelli ci ha accompagnati sul bus tecnologico, che per tutta la durata del PCTO ha sostato davanti al Liceo D’Oria. . Per prima cosa Roberto ci ha chiesto che lavoro volessimo fare in futuro. Alcuni non hanno saputo rispondere con precisione, mentre la maggior parte di noi ha nominato lavori di tipo tradizionale, come l’avvocato, il giornalista e il medico. Prima che Roberto proponesse occupazioni come l’influencer o il fashion blogger nessuno aveva pensato a impieghi che avessero a che fare con i social. In seguito c’è stata la lezione sul bus durante la quale sogni e passione sono stati messi in primo piano.  Abbiamo ricevuto lo stimolo a uscire dalla “comfort zone” e a pensare di poter concretizzare qualsiasi desiderio in una professione , senza porsi limiti e senza farsi frenare da pregiudizi di alcun tipo, dal momento che, in una società sempre più dominata dalla tecnologia, non è inconsueto tramutare lo svago e il divertimento di un bambino nella fonte di guadagno di un imprenditore.

Ciò che emerge da questa settimana di PCTO è la presa di coscienza della costante presenza dell’intelligenza artificiale nel lavoro. Qualsiasi mestiere, anche se apparentemente insostituibile dalla tecnologia, è permeato da questa. In tale contesto, non voler stare al passo dell’evoluzione tecnologica sarebbe un ottuso anacronismo e comporterebbe un deficit di conoscenza non indifferente, tanto a livello personale che aziendale.